lunedì 7 febbraio 2011

Packers: una passione lunga una vita.

Arlington, TX (USA)
February 6th

35 anni di attesa. Il periodo che passa dall'iscrizione del proprio nome sulla lista per gli abbonamenti al Lambeau Field alla reale speranza di poterne "intercettare" uno. C'è chi la chiama follia, c'è chi la chiama passione. A Green Bay la chiamano religione. La stessa Green Bay dove non si sarebbe potuto giocare a Football; troppo piccola una città da poco più di 100.000 abitanti per ospitare una franchigia NFL. Ma da quelle parti poco importa. Poco importa cosa dice l'America, poco importa cosa dice il mondo. Il Football, i Packers, sono una ragione di vita che ti abbraccia quando ancora sei nella pancia della mamma. I Packers sono una religione da seguire, qualsiasi risultato ottenga. Dalle nostre parti, nel Belpaese, basta una prestazione opaca dei nostri idoli calcistici per far preferire il cinema allo stadio durante una soleggiata Domenica. Dalle loro parti no, splenda il sole o cada la neve, le maglie verdi e le teste di formaggio son sempre la, sognando un lancio fantastico del quarterback di turno o un intercetto della propria difesa con corsa in touchdown. Poi capita che apri gli occhi e li vedi per davvero, nel boato di una Dallas col vestito delle migliori occasioni. E i Packers sono ancora campioni, dopo tanti anni. Il Lambeau Field è vuoto ma bolle di passione. E il XLV Super Bowl sarà un'altra favola da raccontare ai propri bimbi un domani, davanti un camino. Magari con un prezioso abbonamento in mano. La passione in fondo, non invecchia mai.


(nella foto in alto) Un bimbo "battezzato" col Super Bowl XLV
(nel video in basso) Uno spezzone dell'Halftime show con i Black Eyed Peas, Usher e Slash

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