lunedì 28 gennaio 2008

Il profumo dell'erba

Aveva i capelli scompigliati, mori. Era gracilino di fisico, e anche scarsetto coi piedi. Ma il calcio era la cosa che più al mondo amava. Si divertiva col pallone fra i piedi, anche se spesso non sapeva controllarlo. In più giocava nella scuola calcio del Palermo e indossava un completino rosa sfavillante. Il ragazzino moro diventava cretino quando si vedeva indosso il rosa dei suoi sogni. Volava con la mente e immaginava di poter fare questo o quel dribbling fantasioso e questa o quella giocata sopraffina.
A riportarlo alla realtà ci pensò la voce rude del Mister; una vecchia gloria del Palermo mi pare. Quel giorno appariva severo mentre trasportava i birilli per il classico esercizio dello "zig-zag". Stava facendo conoscere qualcosa di nuovo a quei ragazzini di dieci anni: la disciplina. Dopo due-tre ragazzini arrivò il turno di un biondino. Tecnicamente più dotato degli altri, poteva permettersi tocchi di palla che il ragazzino moro sognava. Questa bravura però andava di pari passo con la sua arroganza, che non gli era da meno. Quella arroganza che, appena il Mister si girò, gli fece saltare i birilli "tagliando" dritto per dritto. "Ho finito!" disse con sfacciataggine. Furbizia la chiamava lui.
Toccò al ragazzino moro. Il Mister era ancora girato ma lui si mise d'impegno e non senza qualche errore cominciò a saltare lentamente i birilli. Il biondino rise e lo apostrofò: "Hei scarsetto... vai piano che ti 'gransci i scarpe!" Gia, le scarpe. Il biondino aveva delle Lotto nuove fiammanti come si usavano allora. Il ragazzino moro invece non aveva delle scarpe da calcio, ma delle scarpe usate da ginnastica di una marca sconosciuta e con le suole ultrapiatte. Poco di abbinavano col completino. Il ragazzino moro lo sapeva. Per il biondino era motivo di sfottò.

Arrivò il momento della partitella. "Voi con le casacchine" disse il Mister ad alcuni. "Voi senza" disse ad altri tra cui il biondino e il ragazzino moro. Dopo pochi minuti il biondino segnò un bel gol di piatto. Il Mister non disse nulla, si portò il fischietto alla bocca, fischò e indicò il centrocampo. Era uno dei primi impatti per quei ragazzini con la mimica arbitrale. La partita proseguì e la palla andò verso il ragazzino moro che era ralegato in difesa. Lui andò concentrato, ma prese la palla di striscio, quasi lisciandola e finì per terra. Il biondino rise di gusto, gli si avvicinò e gli disse: "Si troppu scarso... perchè giochi a calcio?". Già, perchè? Non se lo era mai chiesto. Allora gli disse la prima cosa che gli passò per la testa. Quasi un dribbling a quella domanda. Da terra prese un ciuffetto d'erba e gli rispose: "Perchè mi piace il profumo dell'erba...". "Ma l'erba non profuma!" ribbattè storcendo il naso il biondino e tornò in attacco. Dopo due minuti segnò ancora con un altro bel tirò. Il Mister fischiò, e dalla panchina gli altri ragazzini lo applaudirono. Ma la sua dedica andò di nuovo al ragazzino moro: "Hei scarsetto viristi? I' sa fare ste cose? Lascia stare il calcio..."
Posizionati in campo cominciò a piovere. Di brutto. Tutti i ragazzini alzarono gli occhi al cielo quasi intimoriti. Il Mister che aveva percepito la preoccupazione alzò la voce: "Bene. Ora se le avete le palle!". Palle che evidentemente aveva il centrale con la casacchina avversario. Un bambino poco più grande degli altri, non con la tecnica del biondino ma col doppio della forza. Sessantacinque chili per un metro e sessanta ed una mina al posto del destro che a quell'età era cosa più unica che rara. Ne sparò giusto due in pochi minuti e pareggiò la partita.
Il campo era pesante, si faticava e si scivolava spesso. Il pallone ora schizzava veloce, ora si impantanava. Il tempo stava finendo. Dalla difesa partì un lancio lungo. Il bambino moro si sganciò da dietro visto che era la fine e si mise a correre in avanti. Il biondino faceva fatica a correre con le sue Lotto nuove fiammanti e a metà strada si fermò lasciando perdere. Il ragazzino moro invece corse ancora più forte. Troppo forte per le suole ultrapiatte delle sue scarpette usate che lo tradirono e lo fecero scivolare. Tentò in tutti i modi di rimanere in piedi ma poi capì... Forse non lo stavano tradendo ma gli stavano suggerendo qualcosa. E allora lui si lasciò andare e cadde scivolando sull'erba. Con le gambe, con la schiena, scivolò, scivolò, scivolò. Il viso era ad altezza erba, il cui profumo si fece più intenso. Vide appena la palla in aria che si avvicinò e si poggiò sul suo destro. Pem! Si infilò nell'angolino opposto e lui finì la sua corsa in fondo alla rete. Non arrivò il fischio del Mister però. Il ragazzino moro da terra, tutto infangato, alzò gli occhi e comprese perchè il Mister non poteva fischiare. Le mani sbattevano l'una contro l'altra in un applauso convinto. Lasciò il pallone in fondo alla rete e si alzò contento. Ora si che il sudore e il fango appena preso si abbinavano col rosa sfavillante del completino.
Tornando verso il centrocampo incrociò lo sguardo impietrito del biondino. Ora poteva dirgliene di tutti i colori, sulla sua presunta scarsezza, sulle sue scarpe nuove, su tutto, ma non riuscì a dirgli nulla. Si chinò, prese un ciuffo d'erba, gli sorrise e gli sussurrò: "Ti sbagli... l'erba profuma eccome."

Oggi, quel ragazzino moro ha ventidue anni. Nel tempo libero gioca al calcio con gli amici, ma alle scarpette usate con le suole ultrapiatte ha sostituito un paio di Nike fiammanti. Guarda caso non riuscì più a segnare un gol come quello. Oggi quel ragazzino scrive su un blog col nick Enricuzzu anche per far capire a chi lo legge, quanto bello sia il calcio. Che lo si giochi con un paio di scarpette fiammanti, o che lo si giochi a piedi scalzi.
Per far capire anche solo per un attimo, che in un campo di calcio l'erba profuma eccome.

Enricuzzu

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Enricuzzu !!!
Sono senza parole

Anonimo ha detto...

Welcome tra i bloggher, Enricuzzu !!
Vedrai che gestire in Blog non è semplice, perchè ci vuole tempo e pazienza oltre che un certo impegno.
Ti faccio i complimenti, adesso sei una compare di Blog.

Neil

Enricuzzu ha detto...

Neil, pensa che avevo deciso di chiuderlo sto blog dopo manco un'ora dall'apertura... ;)
Vediamo quanto resisterà!